PASTORALE DEL TURISMO

Sui passi dei novenanti 

lungo i paesi del lago Omodeo 

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AroundTheLakeOmodeo

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Vivi il lago Omodeo

respira bellezza

I sentieri dei paesi del Lago regalano sorprese

     NUGHEDU SANTA VITTORIA. Chiesa campestre San Basilio Magno.

Camminando, a passo lento, attorno al lago Omodeo

I cammini attorno al lago Omodeo (#AroundTheLakeOmodeo) nascono per ripercorrere i sentieri dei novenanti, uomini, donne, bambini, giovani, intere comunità, che per secoli e secoli, in occasione della festa del Santo o Santa, lasciavano il proprio paesello e raggiungevano in processione con la piccola statua del santo la chiesa campestre, costruita, non di rado, a svariati chilometri di distanza. 

Ancora oggi diversi novenanti continuano ad andare a piedi sino al novenario, nel quale, con grandi sacrifici, i loro padri costruirono un tetto, gli attuali muristenes, per le loro famiglie dove poter trascorrere i nove giorni della novena.

Accanto a questi cammini storici, intrisi di fede e devozione, l'Ufficio Pastorale del Turismo ne propone degli altri, paese per paese, ma anche che abbracciano più paesi, connettendo tra loro i diversi novenari; inoltre, i nuovi cammini prevedono sempre la visita ai siti archeologici (domus de janas, nuraghi, tombe dei giganti, mulini, abbeveratoi, e altri siti degni di nota) immersi nell'affascinante natura attorno al lago Omodeo.

Sotto trovi l'elenco degli 11 paesi del lago e, a questi, se ne aggiungono altri tre, (Boroneddu, Neoneli e Zuri),  per un totale di 14 comunità e 40 cammini da scaricare in gpx, se muniti dell'app komoot...

Buon cammino #AroundTheLakeOmodeo.

                                                                            Ignazio Serr

Vieni e vedi "altro, oltre..."

SEDILO. OLTRE SU FRONTIGHEDDU, S'INTRAVEDE IL SANTUARIO SAN COSTANTINO MAGNO. 

C'è sempre qualcosa che cela o impedisce di vedere la meraviglia attorno a noi: può essere un motivo da nulla:
una porticina, un muretto a secco, un angolo, 100 metri da percorrere ancora; molto più spesso, invece, è la fretta,
la distrazione, l'essere sempre altrove e non qui e ora, il non aver tempo per stare con noi stessi, per fermarci, per gustare e assaporare, per guardare con occhi nuovi, per lasciare che ciò che ci circonda ci parli attraverso il silenzio.
E chissà quant'altro ancora! 


E, invece, se sai ascoltarti, c'è sempre un quid che ci sfugge, che non s'immagina, che non ci si aspetta. Ed è proprio questo "altro, oltre...",  che ti portiamo a scoprire nei nostri cammini #AroundTheLakeOmodeo.


Cammina con noi lungo i paesi attorno del lago Omodeo per scoprirti, per perderti, per respirare bellezza,
per assaporare gioia e pace, per camminare su ponti che connettono cielo e terra, per dare peso e sapore alle cose che contano, per regalarti tempo e serenità, per costruire un domani migliore curando e custodendo
la Casa comune.  

Buon cammino, pellegrino.

Sei pronto?

Scegli il tuo cammino

LEGENDA

I cammini possono essere: Lungi, Medi e Brevi

A te scegliere il cammino più adatto in base al tempo, alle tue energie e al tipo di cammino. L'app komoot ti permette di valutare per una scelta ponderata del percorso 

Il cammino possono essere Facile, InterMedio, Impegnativo. 


1. AIDOMAGGIORE

AIDOMAGGIORE. Nuraghe Sa Jua
AIDOMAGGIORE. Nuraghe Sa Jua
S. Geca. Olivi secolari
S. Geca. Olivi secolari

Aidomaggiore

Nel territorio di Aidomaggiore (400 abitanti) sono presenti tre chiese campestri: Santa Barbara, Santa Greca e Santa Maria delle Grazie.

È possibile completare tutte le tappe in una sola volta, sia in maniera Lineare sia in un percorso ad Anello oppure in due o più volte. Al pellegrino la scelta in base al tempo, alle energie e al tipo di cammino che più gli aggrada. 

Si cammina lungo una vallata, in gran parte lavorata a vigneti e olivetti, non mancano le greggi. Dak punto di vista archeologico,  il territorio annovera la bellezza di 63 nuraghi; il borgo è impreziosito, inoltre, da due chiese: la parrocchiale Santa Maria delle Palme (XV-XVI secolo) e la precedente parrocchiale, in stile romanico, di San Gavino (XIV sec.); a pochi passi si trova la Fontana de Cortejosso con l'antico lavatoio (a. 1890) dove, per oltre 70 anni, le donne del paese convenivano per la pulizia del bucato. Gli abitanti producono per uso domestico vini e formaggi eccellenti mentre la pasticceria di Mimma sforna i dolci della tradizione. E non manca un'azienda suinicola che offre sapori genuini a km zero. All'intorno, nella verdeggiante valle, panorami da favola, cangianti ad ogni passo lungo gli antichi sentieri che conducevano i novenanti alle chiese campestri, spesso più di una volta all'anno; La laboriosità della gente si scorge ancora nella cura riposta negli oliveti, taluni secolari, come quelli di S. Greca, e dei vigneti e nell'allevamento ovino; vari gli abbeveratoi sparsi lungo la campagna. E tanto tanto altro ancora, solo per chi ha occhi per intravedere e ascoltare la bellezza generosa di questo primo borgo degli 11 paesi del lago.   
1°  cammino. I 3 novenari. Si parte da N.S. delle Grazie. A.I. Km 13,9.
2° cammino. Santa Barbara-Paese-Santa Barbara. A. F. Km. 7,36.
3° cammino. Santa Barbara-Santa Greca-SBarbara. A. F. Km. 6,97. 
4° cammino. I 3 novenari. Si parte da N.S. delle Grazie. L. F. Km 6,58

2. ARDAULI

Necropoli Muruddu
Necropoli Muruddu
ARDAULI. Scalitta 'e Santu Perdu
ARDAULI. Scalitta 'e Santu Perdu

Ardauli

Due le chiese campestri presenti nel territorio di Ardauli: San Quirico e Sant'Antonio abate, recentemente restaurata. Meritano tempo e una visita pure la parrocchiale della Beata Vergine del Buon Cammino, tappa benaugurante e imprescindibile per ogni pellegrino che si rispetti. Ardauli, inoltre, nella periferia della paese, ha edificato una chiesa succursale in onore dei Santi medici Cosma e Damiano (XVII sec.), facilmente riconoscibile in quanto nel lunotto, sopra il portone, vi sono scolpiti i loro cinque simboli iconografici (cappello, bisturi, libro di scienza, vaso per medicamenti e palma del martirio). Potete persino ascoltare i  gosos che si cantano in occasione della festa. La chiesa, per l'ampio parcheggio, si offre come punto di partenza e di transito per quanti arrivano ad Ardauli per i cammini. Senza dimenticare che accanto all'arte, il territorio ardaulese offre un ambiente naturalistico da wow. Consigliati fortemente i cammini che conducono ai ruderi del Mulino M° Ant. Loi, con una scalinata (Sa scalitta 'e Pardu) scolpita da secoli nella trachite, e alla necropoli di Muruddu, entrambi raggiungibili in un percorso ad anello; e poi, ecco le sorgenti e gli abbeveratoi, specie quello lungo il sentiero, che si auspica venga ripulito, che conduce alla chiesa campestre di San'Antonio abate. Non è esagerato definirlo da cartolina! Consigliati, infine, due passi lungo il centro storico, con le case costruite in basalto e trachite, come pure il percorso, lungo un antico sentiero, che si faceva per raggiungere la chiesa campestre di Santa Maria Turrana o Sorradile. Tragitto che il rettore Loi, parroco di Sorradile (1934-1974) ha compiuto qualche mgilaio di volte per raggiungere il paese natio di Ardauli. Infine, da Sant'Antonio abate non mancano i cammini che scendono sino al lago, lungo le campagne, come pure quello che, passando per la SP30 dismessa, giunge a Tadasuni.  
1. cammino.  Domus de Janas Muruddu. AF. km. 5,76.
2. cammino. Belvedere-S_Antonio ab-Lago. AM. km. 11,7.  
3. cammino. Ardauli-Mulino. A. F. km. 4,4. 
4. cammino. Ardauli-S_M_Turrana-S_G_del_Bosco-Prunittu-S_ Quirico-Ardauli. AI.  km. 12,8. Richiede buon allenamento.

3. BIDONÌ

BIDONì. Santa Maria Ossolo
BIDONì. Santa Maria Ossolo
Bidonì. Museo de S'Omo de sa Maiarza
Bidonì. Museo de S'Omo de sa Maiarza
Bidonì. L'altare con la dedica a IOVIS
Bidonì. L'altare con la dedica a IOVIS
Bidonì. Basamenti del tempio di Giove
Bidonì. Basamenti del tempio di Giove

Bidonì

È tra i più piccoli paesi del Lago. Appena 130 anime nel 2022. Una leggenda locale vuole che dei religiosi, che vennero cacciati via dal paese, lanciarono una sorta di malaugurio per cui il paese non sarebbe mai cresciuto di numero! Insieme a Sorradile, Bidonì è annoverato tra i borghi autentici. Ad appena 1 km dalla parrocchiale sorge la chiesa campestre di S. Maria Ossolo, carica di fascino e bellezza. L'impianto risale al 1632, come riportato da un'epigrafe collocato all'interno insieme al nome degli operai; Ogni anno vi convengono i 130 bidonesi dal 29 agosto per la novena in onore Madonna. Nel piazzale si trova un cippo di epoca romana, sulla cui sommità è stata collocata una croce. Pochi i muristenes presenti mentre il parco è attrezzato per poter consumare i pasti in occasione della festa. Risalendo la vallata del Rio Meana, prima di giungere alle porte del paese, nell'area cimiteriale, s'incontra la chiesa romanica di San Pietro (XIII sec.). Giunti in paese, si consiglia di visitare: l'antica fonte, in via Amsicora, dove un tempo vi era il lavatoio oubblico, il presepe permanente in trachite rossa e il Museo S'Omo 'e sa Majarza. Quest'ultimo rappresenta un unicum nel panorama museale della Sardegna. Poco distante dal paese, sul colle Onnarìu, a fine anni Novanta, venne scoperto un tempio romano dedicato a Iovis, Giove, ragguardevole per dimensioni, e che mostra lo stato di avanzamento di Roma nel II-I secolo a.C. nel tentativo di conquista della "Barbaria" ovvero della Barbagia. Altro sito interessante, collegato al tempio romano, è S'Arzola de Onnariù, un'aia ricavata con tutta probabilità dai conci del santuario romano. 

Quattro gli itinerari: il primo sui passi dei novenanti conduce a Santa Maria Ossolo; il secondo, verso il novenario di Nughedu San Basilio ; il terzo, tocca entrambi i santuari di Nughedu e di Bidonì; il quarto e ultimo conduce sino al Santuario di Sedilo. 

1. cammino. Bidonì, S.M.Ossolo, Bidonì. A. F. km. 3,49. 
2. cammino. Bidonì, S. Basilio, Bidonì. A. F. km. 5,29.  
3. cammino. Bidonì, Sorradile_chiese, Nughedu_S. Basilio, Bidonì_SMdiOssolo_SPietro. A. F. km. 7,39.
4. cammino.  Bidoni_SMdiOssolo-Sedilo_Santuario_SCostantinoM. L.I. Km 17,7.

4. BUSACHI

BUSACHI. Costume femminile
BUSACHI. Costume femminile
Collegiu
Collegiu
Cammino dei novenanti di S. Susanna
Cammino dei novenanti di S. Susanna
Santa Susanna. Affreschi
Santa Susanna. Affreschi

Busachi. S. Susanna, la Cappella Sistina del Barigadu

Il paese in trachite rossa è ricco di storia e d'arte. Varie le chiese del centro abitato: la parrocchiale S. Antonio di Padova con un campanile tra i più alti della diocesi (38 metri), la succursale San Bernardino, Collegiu, fondato dai Gesuiti e poi proseguito dai Minori osservanti, che verrà adibito a Museo del costume e della lavorazione del lino mentre l'ex San Domenico, già Museo del costume locale e della lavorazione del lino e ora Mostra Museo che raccoglie le opere che il pittore Filippo Figari realizzò nel 1912-1914 utilizzando come atelier la chiesa. L'artista scelse Busachi, la sua gente, i loro costumi per realizzare il ciclo pittorico "L'amore in Sardegna", che si trova esposto nella Sala dei Matrimoni del Comune di Cagliari. Inoltre, a poco più di 5 km, si trova la chiesa campestre di S. Susanna, immersa nella vallata di Moddamene, che si potrebbe denominare la cappella Sistina del Barigadu, a motivo degli affreschi che abbelliscono lo spazio presbiteriale, volta compresa, con un ciclo che narra la vita e il martirio d Santa Susanna. All'intorno della chiesa campestre, si trova il villaggio in trachite, costituito da un centinaio di muristenes, a formare una sorta di abbraccio attorno alla chiesa.

In questo luogo sacro da secoli, i pellegrini busachesi si recano a piedi, due volte l'anno, a cominciare da subito dopo Pasqua e poi d'estate, per onorare la giovane martire. Un cammino in processione col simulacro che, partendo dalla parrocchiale, raggiunge  la Via Santa Susanna (n° 108), dove un tempo vi era posizionato il cippo in trahcite su cui veniva poggiata la statua prima della partenza verso il villaggio. Il parroco, coi novenanti al seguito, quindi, dopo una breve sosta e preghiera, si avviavano lungo la discesa  lungo l'antico sentiero sino al Villaggio. Lo stesso cammino oggi viene riproposto (in gran parte) anche a tutti i pellegrini AroundTheLakeOmodeo (km 5,7) per calcare i passi dei novenanti di Busachi così da conoscere la storia e la testimonianza di vita lasciataci dalle vergine e martire Susanna.
1. cammino.Parrocchiale-SSusanna-Parrocchiale.M. km 12,3 a\r 
1bis cammino.Via S.Susanna-Novenario-Busachi. M.km 9,71. a\r
2. cammino. Santa Susanna-San Serafino. L.F. km. 14,3.

5. GHILARZA

GHILARZA. San Serafino e sullo sfondo il lago Omodeo
GHILARZA. San Serafino e sullo sfondo il lago Omodeo
Trempu.
Trempu.
San Serafino. Il sagrato e lo spazio della festa
San Serafino. Il sagrato e lo spazio della festa
S. Serafino benedicente. Alla sx, Mariano IV e la consorte Timbora da Roccaberti. Alla dx, un vescovo e un presbitero.
S. Serafino benedicente. Alla sx, Mariano IV e la consorte Timbora da Roccaberti. Alla dx, un vescovo e un presbitero.

Ghilarza, la Capitale dei novenari


È il paese col maggior numero di novenari (4) e chiese (9) in assoluto, rispetto agli altri 10 paesi del lago. Anzi, tempi addietro, i novenari ghilarzesi erano ben sette. Le attuali 4 chiese campestri sono: San Serafino, San Giovanni, San Michele e Trempu ovvero Nostra Signora Maria Ausiliatrice. Tra le chiese del centro abitato di Ghilarza, ricordiamo la parrocchiale B.V. Immacolata, San Palmerio (XIII sec.), in stile  romanico e martiriale, rientra dal 2019 tra le  tappe della Via Martyrum, senza dimenticare, inoltre, Santa Lucia e Sant'Antioco.

Non vi è ombra dubbio che tra le 4 chiese campestri ghilarzesi, San Serafino, vuoi per l'antichità, vuoi per la posizione sul lago, vuoi per il numero dei muristenes (oltre 110), occupi il primo posto non solo tra le altre 3 di Ghilarza ma debba  essere, a buon titolo, ritenuta la Capitale delle chiese campestri attorno al lago Omodeo. Antica, robusta e vivace la devozione dei ghilarzesi verso i santi, che vengono venerati nei novenari durante i giorni delle novene e delle rispettive feste. Da qualche anno, nel novenario di San Serafino, viene promossa la manifestazione "Muristenes in Beranu", i muristenes si aprono ai pellegrini e turisti desiderosi di scoprire le tradizioni legate ai novenari.

Quattro i cammini proposti per Ghilarza. Il primo è quello dei novenanti che dal paese raggiungono San Serafino; il secondo, comprende tutti e 4 novenari ed è lungo 10,6 km, con partenza da Trempu e arrivo a San Serafino passando da San Michele e San Giovanni; Il terzo, parte da San Michele per giungere a San Serafino, passando dal novenario di San Giovanni. Il quarto, infine, collega San Serafino con San Michele di Tadasuni. Inoltre il sito è meta del cammino che parte da Busachi, passa per Santa Susanna e le due dighe di S. Chiara ed Eleonora.
1.  Cammino. Da Ghilarza a San Serafino. L. F. km. 11,6. 

2. Cammino. Trempu-SMichele-SGv-SSerafino. L.M. Km 10,6.

3. Cammino. S. Michele-S. Giovanni-S. Serafino. L. F. km. 7,47.
4. Cammino. S. Serafino-Tadasuni_S. Michele. L. F. km 9,36

6. NUGHEDU SANTA VITTORIA

San Giacomo: Rosone e portale tardomanieristico
San Giacomo: Rosone e portale tardomanieristico
NUGHEDU. Chiesa campestre San Basilio Magno
NUGHEDU. Chiesa campestre San Basilio Magno
NUGHEDU. Necropoli Sas Arzolas de Goi
NUGHEDU. Necropoli Sas Arzolas de Goi
NUGHEDU, Foresta di Assai
NUGHEDU, Foresta di Assai
NUGHEDU. Oasi di Assai: Museo avifaunistico
NUGHEDU. Oasi di Assai: Museo avifaunistico

Nughedu Santa Vittoria

Il paese, 450 abitanti, grazie alla posizione dei 500 metri, regala scenari di grande effetto sul lago Omodeo; inoltre, ha un patrono che è tutto un programma per i pellegrini di ogni luogo e di ogni tempo: San Giacomo apostolo. Ed è proprio dalla parrocchiale (XVI sec.) che hanno inizio quattro cammini. Il primo di questi porta il pellegrino verso Sorradile, passando per le necropoli di Sas Arzolas de Goi e di Muruddu, per poi giungere, attraverso un antico sentiero che connetteva Ardauli a Sorradile, alla chiesa campestre di Santa Maria Turrana di Sorradile; da qui si prosegue per la chiesa San Giovanni del Bosco, restaurata nel 2018, ottimo mirador sul lago Omodeo e su 25 paesi all'intorno dalla Penisola del Sinis sino al monte Gonare. Lasciato il bel punto di vista panoramico, si giunge alla parrocchiale San Sebastiano e poi si risale, in direzione della chiesa campestre di S. Basilio Magno, per far rientro a Nughedu;
il secondo cammino, più corto e alla portata di (quasi) tutti, prevede il cammino dei novenanti sino alla chiesa campestre San Basilio (1600), quindi si continua in discesa sino a Bidonì per poi risalire alla volta di Sorradile, e, infine, far rientro a Nughedu Santa Vittoria;
il terzo, il più ambizioso, prevede una tappa alla chiesa campestre di San Basilio e quindi una seconda presso la necropoli di Lochele (Sedilo), prima di giungere al Santuario di San Costantino Magno (decisamente solo per esperti sullo stile delle tappe giornaliere di Santiago de Compostela (ovvero sui 25 km). Un percorso, ribadiamo, che non è per principianti ma capace di regalare scenari e una meta tra le più importanti dell'intero percorso #AroundTheLakeOmodeo;
il quarto vi condurrà a scoprire Nughedu come un autentico polmone verde. Il territorio comunale ha infatti un fitto bosco lussureggiante da cui spuntano spettacolari ammassi granitici. L'itinerario vi farà scoprire una piccola parte della zona detta Alamoju, dove si trova il museo avifaunistico locale, aperto tutti i giorni. Chiedete alla forestale Ida di farvelo visitare. L'accesso è gratuito e possibile tutti i giorni. Nel paese è possibile anche dormire grazie ad un B&B e, inoltre, non mancano i buoni prodotti locali: dal vino agli insaccati. 

1. cammino. Nughedu-SanBasilio_ Sorradile_Museo_ Necropoli_Muruddu - Nughedu.  Richiede buon allenamento.  A. M. km 9.9
2. cammino. Nughedu-Sorradile-Bidonì_SBasilio-Nughedu. A. I. km 7,8
3. cammino. Nughedu_SanBasilio DomusJanas_Lochele -NovenarioSanCostantinoMagno_Sedilo. L.I. Km 20,5. Percorso escursionistico per esperti. Richiede ottimo allenamento. Da farsi in autunno e primavera. 
4. Cammino. NugheduSGiacomo - Alamoju_ Museo_Avifaunistico-NugheduSGiacomo. A. I. Km 13,5. 

7. SEDILO

SEDILO. Santuario S. Costantino Magno
SEDILO. Santuario S. Costantino Magno
Il santuario S. Costantino visto da Su Frontigheddu
Il santuario S. Costantino visto da Su Frontigheddu
Parrocchiale San Giovanni Battista
Parrocchiale San Giovanni Battista
Parrocchiale. Statua S. Costantino Magno in trono
Parrocchiale. Statua S. Costantino Magno in trono
Domus de Janas di Ispiluncas
Domus de Janas di Ispiluncas

Sedilo

Dire Sedilo è dire San Costantino, il suo santuario, l'Ardia. La fama dei sedilesi per San Costantino travalica la Regione Sardegna e giunge da molto lontano. Ogni anno, a luglio, da tempi immemorabili, si svolge la giostra equestre che attrae decine di migliaia di persone provenienti da tutta l'Isola e non solo. Il santuario, attualmente in fase di restauro, viene tenuto sempre aperto non solo durante i giorni della festa ma ogni giorno dell'anno, ed è meta incessante di pellegrini in solitaria e in gruppo provenienti da ogni angolo della Sardegna. 


All'interno, lungo tutte le pareti, centinaia di ex voto appesi e tanti disegni, a ricordare la grazie ricevuta per lo scampato pericolo per una malattia, un incidente o in tempo di guerra. Chi solca la soglia del santuario avverte subito come questo luogo parli all'anima. Il silenzio di cui è intriso, le candele accese dinanzi al simulacro, la penombra del tempio favoriscono il raccoglimento e la preghiera. Tre i cammini proposti.

Il primo, come per gli altri centri, è quello che partendo dalla parrocchiale San Giovanni Battista, pone il pellegrino sui passi dei novenanti, lungo l'antico cammino che, passando per Su Frontigheddu, lo conduce sino al Santuario per poi far rientro alla parrocchiale;

Il secondo parte dal santuario e arriva in agro di Aidomaggiore, presso le chiese campestri di Santa Greca e di Santa Barbara; Il terzo, infine, interessa il Parco archeologico di Iloi. Un vero e proprio concentrato di meraviglie archeologiche dove trovare, a poche centinaia di metri l'uno dall'altro, un nuraghe, 2 tombe di giganti, dei dolmen e infine la necropli di Ispiluncas. Raccomandata la  visita al Museo del territorio e alla piccola chiesa campestre San Giacomo minore, che si offre come un fantastico mirador sul lago e il paesaggio circostante.

1. cammino. Dalla Parrocchiale al Santuario. A. F. km. 7,18. 
2. cammino. S.Costantino-SBarbara_Aidomaggiore. LF. Km 9. 
3. cammino. Parco Iloi-Sedilo-SanCostantino-Lago-DomusIspiluncas-TombeGiganti_NuragheIloi. A.F. Km 10,8.
4. Cfr. 4° cammino di Bidonì per Sedilo. Da S. Costantino si può raggiungere Bidonì oppure Nughedu. 

5. cammino. Parrcchiale_Cammino_SantuarioSCostantino _SpondaOvestLago_Ispilluncas_ParcoIloi_SanGiacomo_HoroBirrificio_Parrocchiale. A. I. km 11,9.

8. SODDÌ

SODDì. Parrocchiale dello Spirito Santo
SODDì. Parrocchiale dello Spirito Santo
Parrocchiale Spirito Santo. Campanile
Parrocchiale Spirito Santo. Campanile
Panorama dal campanile Spirito Santo
Panorama dal campanile Spirito Santo
Chiesa campestre La Maddalena
Chiesa campestre La Maddalena
Nuraghe Sant'Anastasia
Nuraghe Sant'Anastasia
Camminando su una tappeto di menta piperita
Camminando su una tappeto di menta piperita

Soddì dove il cammino è fossile da 25milioni di anni e profuma di menta piperita.

Raggiungiamo Soddì, 110 abitanti, dopo aver lasciato la SS131 dcn all'altezza dello svincolo per Ghilarza-Boroneddu. Poco prima del distributore FP, c'immettiamo sulla SP27 e, dopo 2 km, siamo dinanzi alla parrocchiale dello Spirito Santo.

La  chiesa sarà il nostro punto di partenza per il cammino ad anello, che ci porterà dapprima alla chiesa campestre de La Maddalena e quindi al nuraghe Sant'Anastasia; ci attende poi una breve salita sino alla parte alta del paesello per ridiscendere verso la SS131 dcn. Percorriamo un sentiero parallelo e, all'altezza del ponte per Aidomaggiore, raggiungiamo la riva del lago, che costeggeremo per 1,3 km, prima di arrivare alla foresta fossile di Montigu Abile. 

Infine, affrontiamo la salita sino al paese. E, non essendo dei Giano Bifronte, ci giriamo di continuo per tuffarci con gli occhi nel lago Omodeo, prima di raggiungere il fresco dell'albero del rosario nel sagrato della parrocchiale.

 Vi offriamo tre percorsi, due dei quali semplici e brevi.

1. cammino. Dal fossile al profumo di menta piperita.A.F.Km 6,3

2. cammino. Soddì_LaMaddalena-Lago-Zuri-Soddì. A.F. Km 5,4

3. cammino. Soddì-Boroneddu-Zuri-Soddì. A.F. km. 10.  
4. cammino. Soddì_novenari di SantaBarbara_SantaGreca.


9. SORRADILE

SORRADILE. Panorama sul lago Omodeo
SORRADILE. Panorama sul lago Omodeo
Parrocchiale San Sebastiano
Parrocchiale San Sebastiano
Santa Maria Turrana
Santa Maria Turrana
San Nicola di Nurotzo
San Nicola di Nurotzo
Necropoli Prunittu
Necropoli Prunittu

Sorradile

Sorradile, 350 anime, si trova abbarbicato sulla collina, circondato da una vegetazione rigogliosa, in una posizione invidiabile, capace di regalare panorami sul lago da sogno dal piazzale della parrocchiale o da Via S. Michele e dal Corso Umberto. Come per Busachi, si caratterizza per i 2 rioni di Corte susu e Corte josso; le facciate sono in trachite rossa e dal 2015 è borgo autentico e comunità ospitale. 

Il patrimonio chiesastico è notevole: 3 le chiese nel paese e altrettante sparse in campagna, cui si aggiungono una necropoli, Prunittu, il santuario nuragico Su Monte e vari nuraghi D'obbligo la visita alla parrocchiale S. Sebastiano, compiuta nel 1642, dopo 6 anni di lavoro, grazie alla maestria di Antonio Pinna, esperto picapedras, che lavorò aanche per la chiesa di S. M. Ossolo di Bidonì. San Sebastiano è tra le poche chiese sarde che conservi ancora gli arredi originali (altari lignei, pulpito, battistero), in genere sostituiti nel Sette - Ottocento da quelli in marmo. Fu edificata in 6 anni (1636-1642) da costruttori locali, senza particolari studi alle spalle, servendosi della pietra del posto: la trachite. Tra questi picapedras, vi è Antonio Pinna, 

Da non perdere la visita alla chiesa succursale di San Michele e alla Mostra archeologica Su Monte, allestita presso l'ex-casa del Fascio, con reperti provenienti da detta località.  Il sito era un importante complesso cultuale di epoca nuragica. Il santuario con "vasca-altare", unica nel suo genere, ingloba un modellino di nuraghe. La ritroviamo riprodotta come pezzo forte della mostra. Il sito fu frequentato dal Bronzo Antico (1800 a.C.) all'Età Tardo Punica (250 a.C.).Tutta la Via San Mcihele è un vero e proprio Mirador, che regala un panorama da wow.  

Vi consigliamo di affacciarvi non solo sul lago dal sagrato ma anche, alla sx, sul camposanto vecchio, dove si scorge la chiesa d'impianto romanico di Santa Salomè, incastonata nell'area cimiteriale. 

Dalla piazza della parrocchiale partono e arrivano diversi cammini verso le tre chiese campestri di Santa Maria Turrana (=SMT), San Giovanni del Bosco e San Nicola, costruita laddove un tempo sorgeva l'antico villagio di Nurotzo. Di dimensioni ridotte, ha un impianto a mono navata con abside semicircolare. La facciata, in blocchi di pietra faccia a vista, ha nella parte superiore un cornicione al cui centro è collocata una scultura raffigurante una protome bovina.

Come ciliegina sulla torta, trovate almeno un'ora per scoprire la grandiosità della Necropoli di Prunittu, risalenti al 3500 s.C.. Si contano ben 27 domus de janas, di certo, rappresentano le più numerose e interessanti del Barigadu. Per la suaposizione strategica, Sorradile, è attraversata dai cammini che provengono da Neoneli, Nughedu, Bidonì e Ardauli. 

Vi offriamo ben 5 cammini, nella consapevolezza che potrebbero essere di più. Quattro sono alla portata di quasi tutti per i pochi chilomtri (<7), il quinto invece richiede esperienza e resistenza. Fortemente sconsigliato ai principianti. 

1. cammino. Sui passi dei novenati di S.M.Turrana. A.F. Km 4,2 
2. cammino. La necropoli Prunittu-SNicolaNurotzo. A.F. Km 3,7 
3. cammino. Via Torino-SMT-S_Giovanni-Prunittu. A.F. Km 6,6
4. cammino. S Michele-S.Basilio-Ossolo-Sorradile. A.F. Km 7,3 
5. cammino. Sorradile-Ardauli_SQuirico-Sorradile. A.I. km. 15,8.

10. TADASUNI

TADASUNI. Panorama
TADASUNI. Panorama
Parrocchiale San Nicola (XIX sec.)
Parrocchiale San Nicola (XIX sec.)
Pellegrini diretti alla chiesa campestre
Pellegrini diretti alla chiesa campestre
TADASUNI. San Michele arcangelo
TADASUNI. San Michele arcangelo
San  Michele. Interno
San Michele. Interno
Cammino lungo il bordo del lago
Cammino lungo il bordo del lago
Nel marzo del 2022 i cammini lungo le chiese campestri diventano luoghi per pregare per la pace
Nel marzo del 2022 i cammini lungo le chiese campestri diventano luoghi per pregare per la pace

Tadasuni

Raggiungiamo il paese, provenendo dalla SS131 dcn lungo la SP15 che porta a Sorradile. Sostiamo all'altezza della parrocchiale S. Nicola (XIX sec.). L'interno è a croce greca; A 150 m., la chiesa di S. Croce (XVIII sec.). Il paese, mentre viveva il parroco don Dore, era meta incessante di turisti. Vi giungevano per conoscere i 400 strumenti della musica popolare sarda esposti in canonica. Patrimonio, purtroppo, non più fruibile! 

Il paese conta 141 abitanti ed è porta d'ingresso al lago, meta di vari cammini provenienti dai diversi paesi collocati nella parte interna, sul lato est del bacino. L'ottima posizione del sito regala un panorama non da poco verso il lago e il territorio circostante.
Sull'altura sovrastante il paese di Tadasuni si trova la piccola chiesa campestre di S. Michele arcangelo, che insieme alla parrocchiale S. Nicola di Bari e all'antica chiesa di S. Croce, quest'ultima forse è il primo edificio religioso del paese, ne costituisce il patrimonio di fede ed arte. La chiesa custodisce una pregevole statua dell'Arcangelo, ascrivibile ai secoli XVII-XVIII. La chiesa fu abbandonata varie volte, divenendo persino luogo per il ricovero del bestiame, e, tuttavia, fu sempre ricostruita, grazie alla fede e alla buona volontà dei fedeli. L'ultimo restauro risale agli anni Sessanta del '900. La festa cade il 29 settembre con la celebrazione della messa. La vigilia, partendo dalla parrocchiale, ci si reca in processione, dopo la recita dell'ultimo giorno della novena e il canto dei primi vespri solenni, per dar corso alla festa. La chiesa è raggiungibile dalla strada che collega Zuri e Boroneddu oppure dall'interno del paese stesso.

Ci sentiamo avvolti dal silenzio e dalla bellezza. Silenzio che nei giorni della novena e della festa (29 settembre) sparisce per l'accorrere dei pellegrini da Tadasuni e dai paesi vicini, mentre la bellezza vi regna sempre. Infatti, la scelta del luogo non è casuale! Siamo su una terrazza naturale: un mirador eccezionale sul lago e le colline circostanti. Lo sguardo spazia verso S. Quirico di Ardauli, Nughedu, Sorradile e Bidonì. 

A motivo della vicinanza al paese, appena un chilometro, non si è registrata l'edificazione attorno alla chiesa dei muristenes. 

Nel marzo-aprile 2022, l'Ufficio per la Pastorale del turismo ha invitato i pellegrini a tre cammini scegliendo i siti legati a San Michele, patrono dell'Ucraina, per chiedere la pace là dove si soffre per la guerra.

Due i cammini previsti, che conducono verso altri paesi e chiese campestri. San Michele, inoltre, è tappa di passaggio per chi viene dalla chiesa campestre de S' Angelu di Neoneli, distante 20 km, lungo i paesi di Nughedu, Sorradile per poi proseguire verso Zuri, Soddì e Ghilarza; oppure per quanti provengono da Ardauli (San Qurico) o da Ulà Tirso e Busachi e dal novenario di Santa Susanna, la Cappella Sistina del Barigadu.

Per la visita della chiesa San Michele occorre riferisi al parroco, don Antonio, che risiede a Boroneddu. 

1.  cammino. Tadasuni_SMichele-Zuri-Soddì. L. F. Km 11,9
2. cammino. Tadasuni-SanSerafino-Diga. L. F. Km. 12,8.

11. ULA TIRSO

Santa Maddalena
Santa Maddalena
Diga Santa Chiara, anno 1924
Diga Santa Chiara, anno 1924
Diga S. Chiara. Lapide inagurazione
Diga S. Chiara. Lapide inagurazione
Tomba dei giganti di Tusel
Tomba dei giganti di Tusel
Uno dei tanti vigneti lungo il cammino
Uno dei tanti vigneti lungo il cammino

Ula Tirso

Benvenuti a Uta, ops Ula. Il refuso non è mio ma di P. Tola ed è riscontrabile nel Codice Diplomatico (1861), dove si legge che Uta fa parte del "Varicatum" (Barigadu)! Forse anche per questo motivo, il Consiglio comunale ulese (1870) decise di aggiungere un 2° nome al borgo. La scelta cadde su "Tirso" giacché "i suoi territori sono intersecati dal fiume omonimo che quel nome porta".


Cessarono gli errori di stampa? Assolutamente no. Durante la 1° Guerra Mondiale giunse al Comune un telegramma da cardiopalma. Vi si annunciava la morte al fronte di diversi soldati. La notizia mise in angoscia il paese, salvo poi scoprire che i militari erano di Uta e non di Ula! Refusi destinati a finire nel 1924 quando il paese ebbe una risonanza mediatica mondiale. Infatti, dopo quasi 7 anni di lavori, fu inaugurata la diga S. Chiara dal Re V. Emanuele III. La grandiosità dell'opera, da primato europeo per i 402milioni di m³ d'acqua invasata e mondiale per i 70 m. di altezza, costruita nel territorio di Ula Tirso, diede fama al borgo e pure luce, essendo stato il 1° paese sardo ad avere l'energia elettrica.


Due i cammini che vi proponiamo: il 1°, ad anello, attorno alla chiesa campestre Sant'Isidoro e il 2°, lineare, sino alla diga S. Chiara.

Lasciamo il paese in auto in direzione di Neoneli. Dopo 5 km raggiungiamo Sant'Isidoro (vedi box). Si prosegue in discesa. Siamo colpiti dal numero e dalla cura dei vigneti. Retaggio di millenni. Ne sono una riprova, i palmenti rinvenuti nelle località di Littu e Biligheddu, adibiti alla pigiatura e alla fermentazione del mosto. Dopo 1,5 km, raggiungiamo la Tomba dei giganti di Tuselo, nascosta da una sughereta. Si risale all'ombra delle querce sino a un pianoro da cui ammiriamo l'altopiano della Giara e scorgiamo le 43 turbine eoliche, alte 70 m., sul Grighine. Pochi passi e siamo sotto l'arco del novenario, rinfrancati per essere stati a contatto con la natura, la fede e la laboriosità ulese lungo la sua storia plurimillenaria.

Per il 2° cammino (15 km), partendo dalla chiesa della Maddalena (metà XVII sec.), abbellita da 2 mandorli nel sagrato, giungiamo alla parrocchiale Sant'Andrea (a. 1624), con la facciata in trachite rossa e il campanile del 1767. Ci attendono la salita (3,7 km) per Busachi. In S. Domenico visitiamo la Mostra del Figari e del Pellis, quindi la parrocchiale e, in Collegiu, il Museo del costume e della lavorazione del lino. Percorriamo un tratto del sentiero dei novenanti di S. Susanna. All'abbeveratoio, svoltiamo a dx per la SS388, ed ecco la diga Eleonora (582 m di l. per 100 di h.), inaugurata nel '97 dal Presidente Scalfaro; dopo 850 metri, imbocchiamo la litoranea per 4,7 km sino alla diga S. Chiara. Il tempo per un caffè e siamo dinanzi all'epigrafe posta dinanzi al ponte della diga, che ricorda, tra le altre informazioni, la presenza del Re il giorno dell'inaugurazione (28.4.1924).

Il Comune lavora alla realizzazione di un Museo della memoria, che ripercorra la storia della diga e i sacrifici dei 16mila uomini e donne che lavorarono al progetto e concorsero alla realizzazione di un'opera ciclopica che favorì il progresso dell'Isola.     

 Sant'Isidoro, la più recente delle chiese campestri del Barigadu, che sorge a 5 km dal paese. Gallery

1. cammino. Dalla Parrocchiale a Sant'Isidoro. A.M. Km 9,57. a\r
2. cammino. Da Ulà Tirso a Busachi_S. Susanna. L.F. km 9,4.

BORONEDDU. San Salvatore
BORONEDDU. San Salvatore

BORONEDDU. Come Zuri anche il piccolo centro di Boroneddu,  120 anime, non ha alcuno sbocco sul lago, pur essendovi quasi adagiato. Dopo la visita alla parrocchiale San Lorenzo e le strade del centro storico, il cammino prosegue in discesa verso la chiesa campestre di San Salvatore. Il novenario sorge sui ruderi della Villa giudicale di Orene. Le prime notizie della villa risalgono al XIII secolo. La chiesa venne quindi ricostruita intorno al 1600. Una maestosa quercia sul sagrato rende il novenario ombroso, specie durante la calura estiva. La festa cade durante il mese di settembre e vede l'intero paese prendervi parte.

1. cammino. Sul passo dei novenanti: Boroneddu-San Salvatore-Boroneddu. A. F. km. 5,23.
2. cammino. Boroneddu-Tadasuni_SMichele_Zuri_Boroneddu. A. F. km. 5,10.

ZURI. San Pietro apostolo
ZURI. San Pietro apostolo

ZURI. Il paese, totalmente sommerso nel 1924, a motivo della realizzazione del lago, rivive nella maestosa chiesa romanica di San Pietro, che venne smontata pezzo per pezzo per essere salvata dalle acque e ricostruita a monte, ad appena 2 km dal paesello di Soddì. Sebbene Zuri non faccia parte degli 11 paesi del lago, il cammino non poteva escluderla, e, pertanto, la propone come meta irrinunciabile a motivo della sua incredibile vicenda storica. L'antichità, la maestosità e la bellezza della chiesa costituiscono un ininterrotto e forte attrattore per i pellegrini. Sulle pareti esterne si trovano varie figure incise lasciate nei secoli dai pellegrini. Andate alla ricerca dell'orma  e della bicicletta.

1. cammino. Da Zuri-Lago-Soddì_Maddalena-Zuri. A.F. km. 4,4.
2. cammino. Zuri-San Michele_Tadasuni-Boroneddu-Zuri. A.F. km. 5,2.

NEONELI. S'Angelu
NEONELI. S'Angelu

NEONELI. Seppure il paese, e la chiesa campestre de S'Angelu (San Gabriele arcangelo), collocata a 3 km dalla parrocchiale S. Pietro, non appartenga ai paesi del lago, tuttavia entrano a far parte die cammini del lago in quanto la chiesa de S'Angelu sarà punto di partenza un domani verso altri itinerari verso la Barbagia mentre ora diviene base di partenza per tre cammini lunghi (>20 km), verso il lago. Il primo passa da Ardauli per giungere ai novenari di S. Quirico e S. Michele di Tadasuni e quindi a Zuri; il secondo arriva a Ghilarza via Nughedu, Sorradile, Tadasuni, Zuri, Soddì; il terzo, ha come meta S. serafino di Ghilarza, passando per Ulà Tirso e Busachi.   

1. cammino. Neoneli_S'Angelu-Nughedu-Sorradile-Zuri. L. I. km 23.
2.cammino.Neoneli_S'Angelu-ULà Tirso-Busachi_SSusanna_S.Serafino.L.I. Km31,9
3. cammino. S'Angelu-Ardauli-Tadasuni-Zuri-Soddì-Ghilarza. L. I. km 28. prova